giovedì, febbraio 12, 2009

Sul sito di famiglia curato da Massimo De Filippis-Delfico, la giornalista Paola Sorge rievoca la vicenda del vano corteggiamento del poeta Gabriele D'Annunzio a Vinca De Filippis Delfico
Album di famiglia

di Paola Sorge

(già pubblicato in Sogno di una sera d’estate. D’Annunzio e il Cenacolo Michettiano, Chieti, Ianieri Editore 2004)


Vinca Delfico a 18 anni"Dopo una gita al Gran Sasso o dopo un periodo di intenso lavoro, gli artisti di Francavilla si recano spesso a far visita ai più cari amici e "compari" di Michetti: Simone e Vinca Sorge Delfico che abitano a Nereto, un paese operoso situato al centro della Val Vibrata, in provincia di Teramo.

Lui è un grande proprietario terriero ospitale e generoso che accoglie gli amici alla sua "mensa fiorita" rallegrata dal "vino di topazio e di rubino" e "illuminata magnificamente" dal sorriso della padrona di casa – parola dell’immaginifico d’Annunzio, subito conquistato dalla bella e raffinata Donna Vinca.


Alla giovane e nobile teramana discendente del filosofo illuminista Melchiorre Delfico, egli scrive una serie di lettere traboccanti ammirazione e seduzioni.


Ma l’opera di conquista del poeta, che raggiunge il culmine negli anni 1887-’88, non va proprio secondo le speranze del consumato dongiovanni.


Egli ammira Vinca sin da quando aveva sedici anni e seguiva con lo sguardo la sua figuretta sottile che usciva da Villa Delfico di Montesilvano - una villa inaccessibile al poeta, come tutte le dimore patrizie - e passeggiava lungo il litorale. "… Ero un fanciullo e camminavo lungo la riva del mare con la vaga speranza d’incontrarvi…" scrive il poeta a Vinca nel settembre 1888....

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