il nuovo libro di Giovanni Di Leonardo sull'organaro Adriano Fedri
dall'Introduzione dell'autore Giovanni Di Leonardo
In questo lavoro si profila la storia di alcuni autorevoli costruttori dello strumento musicale principe della liturgia cattolica: l'organo ... strumento che sostiene e potenzia le voci dei fedeli adunati in preghiera e che, grazie alla ricchezza decorativa della cassa armonica, ornata di fregi dorati, fiori, angeli, è un importante e maestoso elemento d'arredo delle nostre chiese e basiliche.
Negli ultimi cinquecento anni, gli organi, da quelli grandiosi a quelli piccoli, hanno echeggiato solennemente, non solo nei templi delle principali città abruzzesi, ma anche in quelli dei piccoli sperduti centri montani, le cui comunità, a prezzo di sacrifici, hanno voluto ornare le loro chiese con queste opere meravigliose. ...
La ricostruzione della vita e dell'opera di un organaro, perché abbia valore di documento, parte da fonti molto precise, incontrovertibili: Archivi Parrocchiali, Archivi Notarili, Catasti, ecc., che, unitamente alla ricerca bibliografica, forniscono notizie certe sulle botteghe in cui si costruivano o si riparavano gli strumenti, dove si apprendeva un mestiere che spesso si tramandava da padre in figlio; ma la via più immediata è rappresentata dagli atti prodotti dai committenti, veri e propri contratti in piena regola, in cui si stabilivano tempi, modi e compensi per il lavoro da eseguire.
Per la costruzione di un organo era necessaria un'équipe di artisti-artigiani che vedeva impegnati falegnami, scultori, imbianchini, fabbri, muratori, a volte anche la professionalità del fisico acustico; naturalmente, a capo di questi l'organaro, con la sua bravura e la sua esperienza, sapeva conciliare il momento ideativo con la fase costruttiva, arrivando alla creazione di opere prodigiose, che sono un vero patrimonio storico-artistico-musicale. Così all'organaro venivano richieste molte conoscenze: quello bravo racchiudeva in sé le qualità di inventore, ingegnere, fisico, tecnico del suono, musicista, metallurgico, falegname, meccanico, ecc.
... Nella nostra regione, sin dal XV secolo, l'attività organaria risulta assai fiorente, in virtù, non solo della presenza di artisti locali (nel '500 Francesco Paolo e Camillo Sabino, di Lanciano e i Farina di Guardiagrele; nel '600 Luca Neri, di Leonessa; nel '700 Tomaso Cefalo e Onofrio Cacciapuoti, di Vasto, e Adriano Fedeli-Fedri, di origini marchigiane, ma con nascita, residenza e bottega ad Atri), quanto per le opere realizzate nelle stupende chiese cittadine da insigni organari venuti da altre zone d'Italia, nel nostro caso dallo Stato Pontificio, da cui proveniva la dinastia dei Fedeli.
... Gli organi dei Fedeli, e quelli di Adriano Fedeli-Fedri in particolare, a detta degli esperti, hanno suono e timbrica inconfondibili e poterli ancora ascoltare, dopo oltre duecentocinquant'anni, è cosa davvero sublime, soprattutto se a suonarli è persona competente ed abile.
Giovanni Di Leonardo
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Negli ultimi cinquecento anni, gli organi, da quelli grandiosi a quelli piccoli, hanno echeggiato solennemente, non solo nei templi delle principali città abruzzesi, ma anche in quelli dei piccoli sperduti centri montani, le cui comunità, a prezzo di sacrifici, hanno voluto ornare le loro chiese con queste opere meravigliose. ...
La ricostruzione della vita e dell'opera di un organaro, perché abbia valore di documento, parte da fonti molto precise, incontrovertibili: Archivi Parrocchiali, Archivi Notarili, Catasti, ecc., che, unitamente alla ricerca bibliografica, forniscono notizie certe sulle botteghe in cui si costruivano o si riparavano gli strumenti, dove si apprendeva un mestiere che spesso si tramandava da padre in figlio; ma la via più immediata è rappresentata dagli atti prodotti dai committenti, veri e propri contratti in piena regola, in cui si stabilivano tempi, modi e compensi per il lavoro da eseguire.
Per la costruzione di un organo era necessaria un'équipe di artisti-artigiani che vedeva impegnati falegnami, scultori, imbianchini, fabbri, muratori, a volte anche la professionalità del fisico acustico; naturalmente, a capo di questi l'organaro, con la sua bravura e la sua esperienza, sapeva conciliare il momento ideativo con la fase costruttiva, arrivando alla creazione di opere prodigiose, che sono un vero patrimonio storico-artistico-musicale. Così all'organaro venivano richieste molte conoscenze: quello bravo racchiudeva in sé le qualità di inventore, ingegnere, fisico, tecnico del suono, musicista, metallurgico, falegname, meccanico, ecc.
... Nella nostra regione, sin dal XV secolo, l'attività organaria risulta assai fiorente, in virtù, non solo della presenza di artisti locali (nel '500 Francesco Paolo e Camillo Sabino, di Lanciano e i Farina di Guardiagrele; nel '600 Luca Neri, di Leonessa; nel '700 Tomaso Cefalo e Onofrio Cacciapuoti, di Vasto, e Adriano Fedeli-Fedri, di origini marchigiane, ma con nascita, residenza e bottega ad Atri), quanto per le opere realizzate nelle stupende chiese cittadine da insigni organari venuti da altre zone d'Italia, nel nostro caso dallo Stato Pontificio, da cui proveniva la dinastia dei Fedeli.
... Gli organi dei Fedeli, e quelli di Adriano Fedeli-Fedri in particolare, a detta degli esperti, hanno suono e timbrica inconfondibili e poterli ancora ascoltare, dopo oltre duecentocinquant'anni, è cosa davvero sublime, soprattutto se a suonarli è persona competente ed abile.
Giovanni Di Leonardo
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